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Cibo & Birra: spaghetti alla puttanesca

by in Chiacchiere, Ricette 29 Gennaio, 2025

E’ inverno, anzi pienissimo inverno… allora apriamo la dispensa e utilizziamo alcuni dei prodotti che tutti teniamo per il “non si sa mai” e apprestiamoci a preparare un piatto che sa di casa, di comfort, di calore!

Cucinare un piatto semplice o molto conosciuto non delude mai se gli ingredienti scelti sono di qualità e se si utilizzano le giuste tecniche, anche per cucinare un piatto di spaghetti!

Inizia a controllare se hai in dispensa: spaghetti, olive (possibilmente nere), qualche cappero, i pelati o la polpa di pomodoro, olio extra vergine di oliva e il gioco è quasi fatto.

Leggi anche l’abbinamento birrario per solleticare le papille e prova se questo equilibrio tra cibo e birra ti piace e ti porta qualche emozione in più! Ringrazio Federica per il suo racconto e per la scelta dell’abbinamento.

Ora segui la ricetta, che si fa praticamente mentre l’acqua della pasta va a bollore o poco più. Se ti va puoi preparare il sugo in anticipo per poter solo cuocere gli spaghetti all’ultimo.

per 4 persone

400 g di spaghetti

1 lattina di pomodori pelati o polpa di pomodoro

½ cipolla (facoltativa)

150 g di olive nere denocciolate o miste a piacere

2 cucchiai di capperi ben dissalati

Olio extra vergine di oliva

Basilico o origano essiccato

Affettare o tritare la cipolla, farla cuocere in una casseruola bassa o in una padella fonda, con 2 cucchiai di olio e 1 presa di sale, unire le olive spezzettate o tagliate, i capperi dissalati e strizzati. Unire i pelati spezzettandoli nella casseruola, alzare il fuoco e far addensare per qualche minuto, unire la salsa rimanente. Far tirare fino a consistenza gradita. Aggiustare di sale, unire due cucchiai di olio e le erbe aromatiche fuori cottura.

Cuocere gli spaghetti in acqua bollente salata per due minuti in meno del tempo indicato.

Scolare la pasta e mantecarla nella padella del sugo unendo qualche cucchiaio di acqua di cottura.

Profumare con basilico o origano essiccato.

Nel sugo alla puttanesca non è contemplato l’utilizzo del peperoncino, ma se gradito si può unire poco prima di terminare la cottura.

Abbinamento birrario a cura della Beer Sommelier Federica Russo

Oggi, grazie a questo abbinamento, seguiremo un itinerario gustoso tra Campania, Lazio e Belgio. L’Italia offrirà il cibo mentre il “paese piatto”, come cantava Jacques Brel, si preoccuperà del bere.

Si parte dallo stivale. Le origini di questo primo piatto appetitoso sono contese proprio dalle nostre due regioni, anche se l’ago della bilancia propende più per la Campania, visto che la ricetta laziale prevede l’aggiunta delle acciughe sotto sale. Eleonora, quindi, ha scelto di far parte del Team Partenope.

E “puttanesca” da cosa deriva? Anche se l’assonanza lascia pochi dubbi, nessuno ha ancora chiarito l’arcano. Una pietanza veloce per rifocillare i clienti delle case di appuntamenti? Un’idea svuota-frigo? La fantasia di un pittore? Ma alla fine chi se ne importa! Godiamoci in santa pace una golosa forchettata.

Saporito è la parola chiave del piatto. Olive, capperi e spezie sono gli elementi da tenere d’occhio. Sapidità e aromaticità, due aspetti da gestire. Ma non dimentichiamoci dell’acidità sorniona del pomodoro.

L’arrivo in Belgio è provvidenziale. Un panorama brassicolo così variegato che l’imbarazzo della scelta tocca i massimi livelli. Per gli spaghetti alla puttanesca vedrei bene una classica Belgian Blond Ale oppure anche una Belgian Golden Strong Ale, dal tenore alcolico più marcato.

Una birra da provare? La Predator del Birrificio Sguaraunda di Pagazzano (Bergamo). Golden Strong Ale con gradazione alcolica di 7%.

La sua morbidezza aiuta a mitigare la sapidità dei capperi e delle olive, la speziatura esalta e fa emergere, invece, gli esteri fruttati caratteristici dello stile. La secchezza e la vivace carbonazione ripuliscono al meglio la bocca e la spalla maltata, assistita dalla parte amidacea della pasta, smussa la spigolosità del pomodoro.

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