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Donne: cuoche o chef?

by in Chiacchiere 7 Marzo, 2010

Cucinano da sempre, ma da sempre (n.d.r) interpretano (volenti o nolenti)  il ruolo di donne del focolare, mogli e mamme, casalinghe e cuoche. In Italia soprattutto esiste una consolidata tradizione secolare di ricette “al femminile”, che da sempre caratterizzano la nostra cucina. Gli stranieri ammirano la nostra cucina apparentemente semplice, la capacità di godere della tavola in casa e non solo fuori, la continua voglia che abbiamo di parlare di piatti e ricette, l’essere in grado di deliziare con pochi ingredienti ed un filo d’olio, la capacità di italianizzare col tempo qualsiasi materia prima ed un caleidoscopio di mille diversi abbinamenti, per cui non è semplice codificare una cucina nazionale. E’ la forma della trattoria, della famiglia che trasforma la casa in un pubblico esercizio; questa formula è anche la condanna delle cuochine che diventano cuoche, ma quasi mai Chef, parola da usare con il significato originario francese che è capo e non cuoco.
Anche se di norma le donne perpetuano delle tradizioni, mentre gli uomini sono più svincolati e liberi di esprimere quello che sentono, questo pian piano sta diventando un luogo comune.
In Italia abbiamo tre donne stellate in rosso: Nadia Santini (Pescatore a Canneto), Annie Feolde (Enoteca Pinchiorri a Firenze) e Luisa Valazza (Sorriso a Soriso, Piemonte) e quasi settanta ristoranti con una donna alle padelle!

E’ come se le ultime generazioni si fossero fatte carico del peso di essere Chef, non solo cuoche.

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