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Cibo & Birra: roastbeef ai 5 pepi

by in Chiacchiere, Ricette 27 Marzo, 2023

A partire da questa ricetta, una volta al mese troverete una ricetta nuova con l’abbinamento birrario dedicato.

Questo percorso nasce dalla collaborazione Associazione Le Donne della Birra APS che avvicendandosi avranno cura di studiare il giusto ed equilibrato abbinamento alle ricette proposte dalla scuola di cucina. Una nuova voce ci aiuterà a far diventare questi piatti più completi che mai!

per 4 persone 

1 pezzo di vitello per roastbeef da circa 600-800 g, sale, olio extra vergine di oliva q.b.

8 cucchiai di pepe di pepe in mix: pepe verde essiccato, pepe bianco, pepe nero, pepe cubebe o pepe selvatico del Madagascar, pepe lungo del Bengala  

Il pezzo di carne scelto deve essere magro, compatto, non avere venature interne. Per la tipologia fatevi guidare dal macellaio o chiedete la punta di petto, la copertina del tenerone, il fiocco, o quello che più vi piace.

Pestare il pepe grossolanamente.

Dopo aver legato l’arrosto, scaldare poco olio in una casseruola, e far sigillare l’arrosto da tutti i lati. Salare accuratamente.

Mettere il pepe su un foglio di carta da forno e rotolare l’arrosto nel pepe.

Adagiare l’arrosto su una teglia e cuocere in forno, preriscaldato, a 190°C per 20 minuti per ogni kg di carne. Coprire con alluminio durante la cottura.

Terminata la cottura è necessario prelevare l’arrosto dalla pentola e chiuderlo con cura nella carta alluminio e far riposare la carne per almeno 15 minuti.

Affettare la carne e servirla tiepida con insalata, sale in fiocchi a piacere e olio extra vergine di oliva e il suo fondo di cottura e il pepe che si è staccato durante la sigillatura. Si accompagna bene anche con una maionese aromatizzata al limone.

Abbinamento birrario a cura di Federica Russo, Sommelier della Birra

Piatto semplice ma solo all’apparenza, dotato, invece, di una grande complessità aromatica, complice il mix di pepi utilizzato come crosta. Ogni pepe, infatti, ha le sue proprietà organolettiche, diversi gradi di piccantezza ed aromi distintivi (resinosi, agrumati, legnosi, ecc…).

Nell’abbinamento con la birra, tutto questo può mandare in confusione il palato…e di certo non è l’obiettivo che si vuole raggiungere!!! Bisogna cercare, invece, di bilanciare la pungenza e l’aromaticità delle spezie e gestire al meglio la succulenza della carne.

Lo stile di birra che può aiutarci in questa missione che sembra impossibile, è lo stile Doppelbock che comprende birre a bassa fermentazione di tradizione tedesca. Il nome deriva dalla città di Einbeck, in Bassa Sassonia, dove nel Medioevo si producevano birre ambrate chiamate “Bock”. Questa tipologia fu importata in Baviera agli inizi del 1600, ma la versione più forte, più alcolica, appunto la Doppelbock, nacque nel monastero di San Francesco da Paola a Monaco, in cui è iniziata la storia del famosissimo birrificio Paulaner. I monaci paolini, infatti, per sostenersi durante la Quaresima in cui non potevano mangiare alcun cibo solido, crearono questa birra sostanziosa detta anche “pane Liquido”.

La Doppelbock è una birra dai sentori prevalentemente maltati (miele scuro, caramello e frutta secca), un grado alcolico medio-elevato e un corpo strutturato.

Nell’abbinamento con il roastbeef ai 5 pepi, una Doppelbock riesce ad ammorbidire le note più dure del piccante con il suo gusto tendenzialmente “dolce”, ad armonizzare l’aromaticità della miscela di pepi con le sue note maltate ed è in grado di “pulire”, di sgrassare meglio la bocca grazie all’importante gradazione alcolica, anche nel caso in cui il piatto venga accompagnato da una maionese.

Provare per credere!

Tra le innumerevoli proposte artigianali italiane consiglio la Doppelboch di Birra Riversa

Chi sono “Le donne della birra”?

L’Associazione Le Donne della Birra APS riunisce le persone che lavorano nel settore e coloro che, più semplicemente, amano la spumeggiante bevanda. I suoi obiettivi sono la valorizzazione del ruolo della donna in ambito birrario e la diffusione e il miglioramento della conoscenza e della cultura della birra di qualità. L’Associazione prende le mosse da un interesse crescente del mondo femminile per la birra, una bevanda dalla lunga storia e dalle grandi tradizioni che anche nel nostro Paese inizia a godere della meritata attenzione da parte dei consumatori e, soprattutto, delle consumatrici

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