Bonèt astigiano
ovvero il più tradizionale dei dessert del Piemonte
1 litro di latte intero, 5 uova, 200 g di zucchero, 50 g di cacao amaro,120 g di amaretti, 100 g di savoiardi, 1 tazzina di caffè forte, 2 cucchiai di rum, 2 cucchiai di marsala
Zucchero q.b. per caramellare
Far bollire il latte. Unire al latte caldo i biscotti sbriciolati, i liquori e il caffè.
Sbattere bene le uova con lo zucchero, unire il cacao setacciato.
Incorporare al composto di uova il composto liquido di latte aromatizzato poco per volta.
Caramellare dello zucchero nello stampo tipico a ciambella o da charlotte usato per il bonèt. O uno stampo da plum-cake di misura.
Preriscaldare il forno a 180°C con una teglia con poca acqua che possa contenere lo stampo per una cottura a bagnomaria.
Mettere il composto nello stampo con il caramello e poi mettere in forno.
Cuocere per circa 50 minuti o fintanto che il bonet risulti consistente al tatto.
Far raffreddare in frigorifero.
Capovolgere lo stampo su un piatto da portata, e servire a fette con il suo caramello.
Questa ricetta è stata scritta dal gastronomo astigiano Giuseppe Goria che ha fermato così il tempo di questa ricetta.
Se desiderate modificare qualcosa fatelo pure, perchè ogni famiglia piemontese ha la sua ricetta, infatti il caffè non è presente in tutte le versioni e anche il Marsala era appannaggio delle famiglie più ricche; esiste una versione (che non ho mai provato …) con il Fernet che viene utilizzato al posto dei vari liquori.
Anche l’uso di stampi differenti varia molto di zona in zona; il nome del dolce si dice che rappresenti lo stampo in cui veniva cotto, uno stampo a forma di berretto, tondo e a tronco di cono, il nostro attuale stampo da charlotte. Per comodità moderna l’uso dello stampo da plum cake rende più facile il porzionamento e l’uniformità di cottura.
La prossima volta lo provo con il Fernet e lo cuocio nello stampo da charlotte, e tu come lo proverai?